Luca Garlaschelli (Moni Ovadia, Franco Cerri ecc.), con cui sono stato l'altra sera, mi ha detto che ne ha uno degli inizi dell'Ottocento da 87 cm. di diapason: mi raccontava che il suo strumento in particolare era nato esclusivamente per l'insegnamento del contrabbasso a bambini di corte da parte di un precettore, quindi non era pensato per le mani di un adulto, e mi ha riferito che suona molto bene sia con l'arco che con il pizzicato ma impone di stare seduti e adottare la tecnica cellistica a 4 dita. Pare sia uno strumento difficile da intonare.
Personalmente ho avuto modo di provare un bassetto barocco da 101 riparato da
Gianni e Guido Mariotto ed era molto molto divertente, con poco volume ma davvero bilanciato timbricamente.