22 luglio 2013 - La straordinaria multa di quasi mezzo milione di euro per la detenzione di brani karaoke comminata ad un molisano dalla Gdf di Isernia, nasconde un serio problema sul diritto d?autore che va necessariamente modificato dal legislatore.

Quasi 500 mila euro di multa comminati dalla Guardia di Finanza di Isernia a un ?Karaoche man? che per cercare di sopravvivere in una realt? dove non vi ?  pi? dignit? per mancanza di lavoro e si ? costretti a racimolare qualche spicciolo per campare; in una seratina, in un locale della zona in cui si guadagna a stento la 50 euro, ecco che giungono gli uomini della Gdf e sequestrano il computer con i brani che presumibilmente senza essere stati acquistati e registrati alla SIAE si potevano trasmettere in pubblico. Per l?esattezza ? 489.044,00 che nemmeno lavorando in 8 vite di questi tempi vi sarebbe la possibilit? di pagare.
Ebbene, la legge non ammette ignoranza questo ? vero. Si contestava a questo molisano la pirateria audio ex Art. 354 in violazione dell?Art. 171 ter della Legge 633/1941 e successive modifiche. 2.374 i file che sono risultati illecitamente scaricati da internet e per i quali non vi erano ricevute di assolvimento degli oneri sui diritti d?autore.
Tuttavia, mettersi in regola ? cosa molto complessa, soprattutto per chi vuole fare Karaoke in pubblico e soddisfare le esigenze di tutte le persone canterine che richiedono i brani pi? impensabili. La SIAE, l?ente preposto a difendere e tutelare il diritto d?autore audio visivo, spiega che con circa 600 euro l?anno pi? IVA si possono registrare e utilizzare 5.000 brani in pubblico per regoarizzarsi. Cosa complessa nel momento in cui si ci trova in pubblico, con soli 5.000 brani midi non si riesce a soddisfare nemmeno il 5% delle richieste delle canzoni.
Sappiamo con certezza che solo avendo migliaia e migliai di file midi o mp3 su un hard disk si riescono a coprire le esigenze canore del pubblico e nonostante tutto, spesso a richiesta, molti pezzi mancano, non sono disponibili e il karaoke man, mortificandosi per non poter soddisfare il cantante invita a sceglierne un?altro di brano presente nella long list. Poniamo che magari pagando qualche migliaio di euro l?anno, si possono registrare anche 100.000 brani in quanto il D.J. Karaoke man vuole sentirsi tranquillo e mettersi a posto con la legge. In questo caso la situazione si complica all?inverosimile. Un brano con assolvimento SIAE a monte (acquistato su internet) costa al Karaocheista di media dai 3 ai 5 euro, per 100.000 brani ci vorrebbero, mantenendoci nella cifra pi? bassa 30.000 euro per soddisfare nemmeno al 100% le richieste musicali. E d?altro canto con 50/70 euro a serata che un karaoke man incassa, ci vorrebbero circa 4.300 serate per ammortizzare la spesa. Il nostro soggetto dovrebbe suonare ininterrottamente per circa dodici anni tutte le sere per ammortizzare il costo dei diritti d?autore, mentre ogni mese, sarebbe costretto a nuovi investimenti su brani di nuova uscita e a questo punto non ne verrebbe pi? a capo.
Altro fattore non trascurabile ? quello che anche volendo procrastinare in una serata di performance canore una trentina di brani, non lo si pu? fare in quanto, non si sa chi potranno essere i cantanti che eseguiranno i brani e se quei brani possono essere cantati dai presenti; tranne per le gare di karaoke pubblicizzate in anticipo, dove i concorrenti sono costretti dall?organizzazione a comunicare con largo anticipo il brano che andranno ad eseguire e quindi si provvede a regolarizzare solo quei pezzi acquistandoli su internet.
Un lavoretto quello del karaoke man, che anche solo per passione e in molti casi per cercare di tirare a campare e sbarcare il lunario, rischia di esser bandito dalla legge con una spada di Damocle e accertamenti in cui l?irregolarit? ? sempre presente. Vogliamo rivedere queste regole assurde e improponibili attraverso una legge meno capestro? Basterebbe capire il problema e con un minimo di intelligenza legislativa risolverlo. La detenzione di migliaia di brani su un hard disk non palesa la divulgazione in pubblico di tutti i brani, in quanto i brani diffusi in pubblico sono assoggettati al border? SIAE e quindi solo sui brani che vanno eseguiti si pagherebbe il diritto d?autore come gi? di fatto avviene.
Inasprire e applicare una legge sulla presunzione di possesso dei brani senza la diffusione in pubblico ? una legge becera soprattutto con le multe super milionarie che si applicano con il solo scopo di distruggere le persone e non salvaguardare il diritto d?autore in quanto: multe impossibili da onorare. Se i karaoke man pagassero un diritto annuale sostenibile come iscrizione alla SIAE per la sola autorizzazione alla diffusione dei brani in pubblico, si risolverebbe un piccolo problema per lo Stato di diritto e un grande passo per la tranquillit? di chi opera in questo settore che non pu? nemmeno considerarsi mestiere.

04 settembre 2006 - Blitz della Siae alla festa multati i bimbi di Cernobyl

La Siae ha fatto una multa di 205 euro a 14 bambini di Chernobyl per violazione del diritto d?autore. I piccoli, di et? compresa tra i 7 e 12 anni, avevano preparato un piccolo spettacolo per dire grazie alle famiglie da cui erano stati ospitati. Con una canzone in bielorusso. Le piccole casse di un computer portatile diffondevano una canzone popolare. E loro, sulla base musicale, avevano iniziato a cantare le prime strofe per salutare le persone che si erano prese cura di loro per quasi un mese.
I bambini per tutto agosto sono stati ospiti di 14 famiglie di Noci e Martina Franca che hanno aderito al progetto di solidariet? di Legambiente. Domenica 27 era il giorno dei saluti. La Societ? operaia ha prestato gratuitamente il suo locale nel centro storico di Martina Franca. E l? si sono trovati tutti insieme per l?ultima volta i bambini bielorussi, le loro "famiglie" italiane e tutti quelli a cui i bambini volevano dire grazie. Una sessantina di persone in tutto quelli presenti alla festicciola improvvisata. Del tipo: ognuno porta una cosa. Poi i bambini, che da giorni si organizzavano con le due accompagnatrici, hanno indossato abiti buffi fatti di carta igienica e piatti di plastica e dalle casse del portatile era partita la musica.
Mentre i bambini cantavano "Viva la gente" e un brano popolare bielorusso, nel locale della Societ? operaia si ? affacciato un estraneo che poi si ? presentato come ?dottor Francesco Disanto, titolare dell?ufficio Siae di Martina Franca?. E' arrivato l?, di domenica sera, perch? nessuno dei bambini bielorussi aveva chiesto l?autorizzazione a esibirsi alla Societ? italiana degli autori e editori. ?Abbiamo cercato tranquillamente di spiegare che la festa era stata improvvisata alla buona - spiega Michele Massafra, referente territoriale dell?iniziativa benefica - e soprattutto gli abbiamo fatto presente che quella era la nostra serata dei saluti e i bambini avevano pensato di farci questa sorpresa?. Ma Disanto non ha ammesso ragioni. Nel verbale arrivato il giorno dopo per raccomandata alla sede della societ? operaia per oggetto c?? scritto: ?Tutela del diritto d?autore, manifestazione per bambini "Progetto accoglienza di Chernobyl" con esecuzioni musicali?.
Per il titolare dell?ufficio Siae di Martina Franca i bambini bielorussi avevano violato l?articolo 17 della legge numero 633 del 1941. Il reato che gli ? stato contestato ? quello di esecuzioni di opera di ingegno senza preventiva autorizzazione dell?autore. Bielorusso. ?Una decisione sconcertante - denuncia Angela Lobefaro responsabile pugliese di Legambiente Solidariet? - soprattutto a conclusione di una meravigliosa esperienza . Vorr? dire che la Siae si terr? i soldi e noi, nella mente, l?indelebile ricordo dei sorrisi di quei bambini?.